Il numero di italiani che decidono di aprire polizze sulla vita è in crescita. I rendimenti sono contenuti, ma sicuri, e permettono alle famiglie di far fronte a eventi imprevisti o alla morte del parente che ha stipulato la copertura. Quando si verifica l’evento, il titolare o i beneficiari devono richiedere all’impresa assicuratrice il pagamento dell’importo. Nel caso questo non avvenga, i soldi rimangono alla compagnia, in attesa di essere liquidati. Quando non vengono riscattati, si parla di polizze dormienti.
La “dormienza” si concretizza quando la compagnia assicurativa non riesce a rintracciare il titolare per inviargli l’avviso di scadenza. Questo capita quando il contratto scade, la polizza matura il capitale, ma chi lo ha stipulato non ne è al corrente e non chiede quindi il pagamento. Insomma, la ragione principale delle polizze dormienti è una mancanza di informazioni e di comunicazione.
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Le iniziative contro le polizze dormienti
L’IVASS ha chiesto alle compagnie di attivarsi per risolvere il problema delle polizze dormienti.
Anzitutto, occorre migliorare l’aspetto comunicativo con gli intermediari e con i clienti. Una consultazione periodica dell’Anagrafe del Comune o dell’Agenza delle Entrate di residenza dei clienti sarà utile per verificarne l’eventuale decesso o aggiornare l’indirizzo di residenza.
L’intento è di riscattare tutte le polizze rimaste in sospeso, per evitare che sia troppo tardi. Infatti, trascorsi 10 anni dal decesso del cliente, le somme assicurate non richieste vengono devolute a un fondo del Ministero dell’Economia, chiamato Fondo rapporto dormienti. Va da sé che questi fondi non potranno essere recuperati dai beneficiari o dal titolare della polizza.
Alcuni suggerimenti
ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, ha illustrato una serie di punti per risolvere il problema delle polizze dormienti. Alcuni di questi sono:
- La conservazione dei documenti contrattuali
- Informare i propri cari e le persone interessate dell’esistenza della polizza
- Dare comunicazione alla compagnia in merito a possibili cambi di residenza o domicilio
- Designare i beneficiari con nome e cognome e altri dati personali utili per il rintracciamento, poiché troppo spesso vengono utilizzate formule generiche come “eredi legittimi”
- Monitorare periodicamente la propria posizione assicurativa attraverso il proprio agente di fiducia
- Indicare oltre ai beneficiari anche delle persone terze a cui rivolgersi al verificarsi dell’evento assicurato