Alcuni cambiamenti introdotti dalla Idd stanno già per essere messi in atto dalle compagnie, in particolare quelli relativi alla Pog (product oversight governance). Normativa che andrà a incidere sul rapporto impresa-intermediario-cliente nel collocamento dei prodotti assicurativi. La Pog si divide in quattro fasi: le prime tre che fanno capo alle compagnie, riguardano la creazione del prodotto, la valutazione della sua efficacia (che andrebbe affidata a una squadra di specialisti) e la scelta del canale più adatto a distribuirlo. La creazione del prodotto è strategica, da essa infatti dipende tutto il processo messo in atto dalla Pog che ne segue. Nel momento stesso in cui le compagnie iniziano a disegnare il prodotto, devono infatti individuare il target di riferimento e i bisogni da coprire in termini assicurativi. Poi,
una volta testato il prodotto, il canale va scelto in base alle competenze, esperienze, e conoscenze su quel determinato tipo di prodotto che si intende collocare sul mercato. Ed è qui che inizia una stretta collaborazione tra imprese e intermediari nell’interesse del cliente. Le compagnie saranno tenute da un lato a informare la rete sulle caratteristiche del prodotto, su come hanno determinato il target market e qual è il cliente che intendono soddisfare, dall’altro a chiedere alla rete tutte quelle informazioni necessarie per controllare se la distribuzione del prodotto in questione avviene correttamente e secondo le modalità previste dalla legge e dai regolamenti applicativi. In altre parole nei casi di prodotti semplici dovranno accertarsi se l’intermediario li collochi applicando correttamente i criteri di appropriatezza.
finanziario, o anche danni con caratteristiche di rischiosità, se l’attività di consulenza prestata, in questo caso obbligatoria, sia effettuata rispettando i principi di adeguatezza. Quest’ultimo è un tema spinoso per le numerose ricadute sull’impostazione dei sistemi di costruzione dei prodotti, di targetizzazione
delle imprese, di remunerazione. Si tratta quindi di una verifica sull’attività distributiva più approfondita rispetto a quella normalmente fatta sull’operato degli intermediari. Inoltre la compagnia dovrà verificare con il supporto delle reti, la tenuta del prodotto e cioè se effettivamente quest’ultimo risponde alle esigenze. Se non mantiene nel tempo le sue caratteristiche, la compagnia deve intervenire applicando eventuali azioni correttive a tutela del cliente. È facile quindi intuire come l’applicazione della direttiva europea Idd, che di fatto rappresenta per il settore assicurativo ciò che la Mifid è per quello finanziario, avrà delle evidenti conseguenze sul rapporto tra agenti e mandanti in termini di integrazione non solo per garantire quel flusso di informazioni continuo e costante richiesto dalla Pog, ma anche per far si che l’intero processo messo in atto dalla Pog a partire dalla creazione del prodotto avvenga nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla direttiva. In altre parole se la Mifid per le banche e la distribuzione finanziaria è stata dirompente, la Idd lo sarà altrettanto per il settore assicurativo. Mentre per le banche c’è stata all’inizio, si parla di dieci anni fa, una eccessiva produzione cartacea di documenti e di procedure con un
conseguente notevole aggravio di lavoro, per la Idd, ci si auspica, almeno in questo senso, un minore aggravio grazie al progresso tecnologico che nel frattempo è avvenuto.