RC auto e rischio di frode: come stanno reagendo le compagnie?

Le frodi RC auto sono molto dannose perché portano a un aumento dei premi assicurativi e delle franchigie e a un rallentamento delle procedure di risarcimento.

Basandosi sui dati più recenti forniti dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), ANIA,l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, ha verificato che l’incidenza media a livello nazionale dei sinistri esposti al rischio di frode sul totale dei sinistri denunciati alle compagnie assicurative è del 26%.

Considerando che nel 2023 i sinistri denunciati sono stati poco meno di 2 milioni e mezzo, ben si comprende come i numeri del fenomeno siano rilevanti, per non dire allarmanti.

Le condotte fraudolente si verificano sia durante l’iter contrattuale sia nelle fasi di gestione di un sinistro. A seconda dei casi, il danno economico per la compagnia può essere considerevole. Sfortunatamente il fenomeno è in lieve, ma progressivo aumento.

Frodi nell’ambito delle polizze RC auto: perché sono in aumento?

Le motivazioni che spingono a tentare una frode nell’ambito delle polizze RC auto sono varie; si va dalla crisi economica – che spinge alcune persone a cercare di ottenere un “facile” profitto illecito – fino ad arrivare all’evoluzione di tecniche fraudolente che non sono semplici da contrastare.

Le frodi RC auto sono molto dannose perché portano a un aumento dei premi assicurativi e delle franchigie e a un rallentamento delle procedure di risarcimento.

Quali sono le forme più comuni di frode RC auto?

Una delle frodi più comuni è quella del cosiddetto “danno gonfiato”. Si tratta di una truffa basata su un sinistro auto effettivamente verificatosi, ma in cui il valore dei danni subiti dall’auto e/o delle lesioni subite dalle persone è fraudolentemente “gonfiato”. Lo scopo è quello di ottenere un risarcimento decisamente più alto di quello a cui si avrebbe effettivamente diritto.

Altra truffa abbastanza comune è quella nota come “incidente fantasma”; la terminologia è piuttosto chiara: siamo di fronte a un sinistro mai verificatosi, ma per il quale vengono riferiti ingenti danni all’auto e lesioni ai passeggeri più o meno gravi. Non mancano nemmeno falsi testimoni del sinistro. Si tratta di una truffa piuttosto articolata in cui è necessario il coinvolgimento di diversi soggetti, ivi compresi uno o più medici e testimoni compiacenti.

Altri tentativi di frode sono quelli tentati presentando falsa documentazione (per esempio falsi documenti di identità e falso libretto di circolazione) durante la fase di stipula del contratto assicurativo.

Come reagiscono le compagnie ai tentativi di truffa?

Individuare comportamenti fraudolenti nell’ambito dei risarcimenti legati alle polizze RC auto non è semplice e peraltro può essere piuttosto costoso per le compagnie.

Una delle strategie adottate è quella di effettuare investimenti in tecnologie antifrode, ovvero software e algoritmi sempre più sofisticati che permettono di analizzare una grande mole di dati e individuare anomalie e schemi sospetti.

È importante anche la formazione del personale addetto alla gestione dei sinistri che deve essere messo in grado di riconoscere i segnali di una possibile frode, in modo da consentire alla compagnia di adottare le misure necessarie.

Per contrastare il fenomeno, inoltre, molte compagnie si rivolgono ad agenzie investigative specializzate in frodi assicurative.

È di notevole importanza anche la collaborazione con le Forze dell’Ordine: segnalare i casi sospetti può favorire indagini su vasta scala che possono portare all’individuazione di organizzazioni fraudolente.  Può risultare fondamentale anche la cooperazione fra le varie compagnie assicurative: condividere informazioni e dati serve a creare una rete di controllo più efficace e a contrastare organizzazioni che operano su larga scala.

È infine essenziale implementare procedure di verifica sempre più rigorose (più sopralluoghi, documentazione sul sinistro molto dettagliata, perizie effettuate in tempi rapidi ecc.).

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